Nada Yoga

I fondamenti teorici del Nada Yoga si trovano in antichissimi trattati (Gandharva Veda, Upanishad, Naradiya Shiksha, Sangita Ratnakara ecc.), in cui è stata formulata una teoria generale del suono su basi matematiche, fisiche e metafisiche.
L’uso poi di appropriati Mantra (vibrazioni sonore che attuano il corretto e funzionale movimento del prana con conseguente ridistribuzione di energia) e di specifiche scale musicali ricavate dallo schema Melakarta del Sud India (impostate ed eseguite sulla nota tonica individuale), consente di toccare particolari punti del corpo fisico e psico-eterico (nadi) e della sfera emotiva (shrutis), rimuovendo dal subconscio i blocchi energetici negativi convertendoli in positività per fini autoterapeutici e per favorire e sviluppare la creatività.
L’individuazione e l’uso di del Ritmo Naturale, anch’esso diverso per ogni individuo, permette di adeguare ogni attività ad un dato ritmo di riposo, a tutto vantaggio della resistenza fisica e della lucidità mentale.
Particolari tecniche ritmofonetiche Takadimi inducono una attivazione neurosensoriale che incrementa le sinapsi cerebrali, migliorando l’attenzione, la concentrazione, la memoria e l’intelligenza.
L’addestramento ad esercizi di Meditazione, attraverso la pratica del Canto Armonico (Overtones), permette infine di ottenere il particolare stadio di riposo della mente (Niroda) equivalente a quello raggiungibile solo ad un particolare livello del sonno.